PENSIERI PERICOLOSI (Dangerous minds)
19.06.2008

Ho letto la ristampa della Grande Enciclopedia Della Donna. Per intenderci, quel libro pieno di foto di modelle cotonate che negli anni Cinquanta voleva insegnare alle donne moderne come vivere, pettinarsi, organizzare una cena, pensare. In un angolino della mia testa ho cominciato a chiedermi come andrebbe se tutto fosse ancora come allora. Cresceremmo all'ombra dei nostri fratelli maschi, senza nessuna aspettativa da parte dei nostri genitori se non quella di avere buoni voti e non disturbare. Nessun patimento nell'adolescenza, nessuno sbattimento perché quello non ti si fila, non ti chiama, o vuole una pausa di riflessione (non sei tu, sono io); perché si uscirebbe con i ragazzi approvati dal papà, e se qualcuno si permettesse di non usarci rispetto, padre e fratelli gli farebbero passare la voglia di rifarlo.
Ci sposeremmo con il ragazzo della porta accanto figlio di amici di famiglia a cui molto probabilmente i nostri genitori avevano già pensato da quando eravamo bambine, e per il quale eravamo state silenziosamente e segretamente programmate. Nessun contratto prematrimoniale, nessuna comunione o separazione dei beni, nessuna lettura del codice civile: la dote, e via. Di lavoro o carriera non si parlerebbe nemmeno: quelle di noi che hanno mosso qualche timido passo nel mondo del lavoro (queste famiglie progressiste...) smetterebbero serenamente dal momento dell'annuncio del fidanzamento per poter organizzare a modo il ricevimento. Nessuna ansia di dover dimostrare che valiamo più degli uomini lavorando il doppio e pagate la metà; spetterebbe ai mariti mandare avanti la baracca. Noi dovremmo solo salutarli sorridenti dalla soglia di casa tutte le mattine. Fatturato, punto di pareggio e interessi passivi tornerebbero esclusivo appannaggio dei maschi dominatori (prima di inorridire alla parola maschio dominatore, guardatevi il dvd di "300"...).
Ci occuperemmo della casa a tempo pieno: decorarla, arredarla e organizzarla a nostro completo e puro piacimento. Basta con le pulizie convulse del sabato mattina. Basta con la tirannia delle donne delle pulizie che ti buttano via tutto e decidono di importi il loro metodo oppure (peggio!) sostengono che non si debba dissacrare il santuario della casa, con il risultato che non ci si accorge neanche che sono passate. Sì invece alle cameriere silenziose, operose e timorose con la onnipresente padrona di casa (novella Bree Van De Kamp) che sorveglia il loro lavoro con garbo ma fermezza.
Avremmo tempo di uscire a fare la spesa nei posti dove conviene di più, di scegliere con calma tra una pesca melba e una pesca noce, di fermarci a prendere un caffè con le amiche, di parlare e di ascoltare. Basta con le spese sfiancanti alle 18 e 30, in mezzo a una miriade di gente, senza neanche vedere quello che butti nel carrello; basta con le corse dal parrucchiere e dall'estetista in pausa pranzo, tornare in ufficio con le mutande attaccate alla ceretta mezza fatta o con la permanente a metà testa perché non c'era tempo.
Avremmo la possibilità di avere tutti i figli che vogliamo, perché non avremmo nessun posto di lavoro da mantenere. Nessuna minaccia di licenziamento se si resta incinte prima dei cinquant'anni e nessun timore di venire retrocesse al ritorno al lavoro perché il nostro vecchio posto è stato preso dalla giovane rampante plurilaureata che si è fatta chiudere le tube. Potremmo occuparci dei figli a tempo pieno, risparmiando i 400 euro mensili delle rette degli asili (se abbiamo avuto la fortuna di trovare un posto al nido, fingendoci vedove, orfane e in miseria) e avremmo tempo di seguire le loro attività extrascolastiche, ricamare il loro nome sui bavagli e non vergarlo con un pennarello indelebile (quando va bene) o tossico (quando va male).
Voteremmo serenamente quello che vota il marito, senza porci dei perché. Se qualche ospite sfacciato osasse chiederci un parere in merito, che goduria poter assumere l'espressione hic sunt leones e cacciargli in bocca un pasticcino fatto in casa, anche un po' offese per la domanda ardita. Che senso di libertà non dover a tutti i costi trovare la risposta pungente e ironica con cui stupire l'interlocutore, lasciando certi argomenti alla sala dove gli uomini si ritirano per fumare i loro sigari!
Vuoi mettere con "l'utero è mio e me lo gestisco io"?

 
 
 
 
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