ELECTION DAY
7.5.2009

Se “anche le formiche nel loro piccolo si incazzano” e “anche alle pulci viene la tosse”, forse per l’effetto Obama, forse perché oggi come oggi ignorarlo è vergognoso, o forse perché la primavera stenta ad arrivare a ci annoiamo un po’, quest’anno la campagna elettorale per il nuovo Sindaco di Carpi sembra partita alla grande.
Tanto per fare un esempio, mi trovo spesso a transitare per i viali a passo d’uomo, perchè ho sempre davanti il beota che cerca parcheggio ma non mette la freccia e occupa tutta la corsia invece che accostare a destra, oppure il neopatentato timoroso o la vecchietta in Panda che sgasa senza mollare la frizione. Fino a qualche tempo fa avrei sgommato furiosamente lanciando anatemi e scomuniche a questi rallentatori del mio flusso di cose, ma in questa mia fase zen ho deciso di prendere questi momenti come mini pause in cui ascoltare musica, osservare i passanti, i film che danno al cinema e i tantissimi manifesti di propaganda dei candidati.
Già vedere le loro facce in formato 70 x 100 è abbastanza inquietante (perché poi te li vedi sotto i portici in versione umana e l’impatto è ben diverso e un po’ deludente): se poi, come a me capita praticamente sempre, facciamo il paragone con i cugini americani, sorge il dubbio che i nostri candidati abbiano un gran bisogno di una consulenza d’immagine, di quelle che rendono bello il figlio di Mariangela Fantozzi, ripuliscono le fedine penali non proprio immacolate o che, se sei anonimo e insignificante e magari anche un po’ triste, tanto che neanche i piccioni del Duomo ti fanno la cacchetta addosso, ti rendono bello e carismatico come Johnny Depp.
Cominciamo dal Sindaco uscente (e forse rientrante) Enrico Campedelli: che bella faccia facciosa, rassicurante, da Orso Yoghi-Winnie Pooh, col sorriso a 500 denti e quella pinguedine così emiliana, retaggio di generazioni e generazioni di tigellate e Lambrusco. Campedelli ammicca da mesi su questi cartelloni giganti, sempre più soddisfatto e orgoglioso (in due parole: gli ridono anche le terga - sì nonna, lo so che si direbbe in un altro modo… ma teniamocelo buono se no questo ci rimette il cassonetto differenziato sotto casa); perché Carpi, da triste e vecchia (in bianco e nero), adesso “è più bella” ed è a colori, con certi cieli blu che neanche in Trentino li hanno (Photoshop?). Bè, fossi io il suo consulente di immagine, cercherei di rendere più bello lui, mica Carpi, che va già bene così com’è (senza contare che le foto in bianco e nero fanno sempre la loro porca figura e non passano mai di moda).
La signora Pivetti, per contro, ha deciso di presentarsi come la signora della porta accanto (no, Truffaut non c’entra niente, purtroppo), forse pensando che a Carpi avere un look a metà tra Rosy Bindi, la Signorina Rottenmeier e la vicina di casa braghera che alle riunioni di condominio tira sempre fuori delle storie possa dare qualche chance in più di venire eletta Sindaco. Signora, forse adesso che Ferdi ha vinto il “Grande Fratello” e ha sdoganato la realtà dei Rom in Italia, potrebbe anche essere un momento buono per lei, però bisogna che mi si svecchi un po’: faccia come la Zanicchi: capelli ramati con un taglio aggressivo e una bella canzone sulle gioie del sesso senza amore, non il contrario.
Che dire della terza candidata, Deanna Guidi? Di certo il look è più deciso e vincente, enfatizzato dalle foto che la vedono di tre quarti (alla Lilli Gruber) e dal colore deciso di capelli. La sua campagna elettorale, poi, punta ai carpigiani reali, molto demagogica e di sicuro impatto (ne conoscessi uno di questi carpigiani però!). Rispetto alle foto che la vedevano candidata nel 2004, noto con sollievo che ha abbandonato il look etnico fricchettone (alla “Ratataplan”, per capirci) anche se la sua pettinatura “a schiaffo” è sufficiente a citare per danno morale e istituzionale il suo coiffeur. Una piccola osservazione: la sua “Lista” si presenta come “rifiuto di destra e sinistra” (Voce del 12/03/2009). Attenzione: non è chiaro chi ha rifiutato chi.
Ho tenuto per ultimo Andreoli forse perché sulla carta è il candidato (dal look) perfetto: aria da bravo ragazzo, sguardo sorridente, “erre” moscia da pedigree, famiglia modello, militanza scout che gli potrebbe far conquistare anche quella fetta di potenziali elettori. Peccato che le sue orecchie a sventola in formato gigante abbiano causato raffiche di maestrale forza 9 che allontanavano i capannelli di curiosi avvicinatisi ai suoi manifesti elettorali. Il Comune ha già annunciato che quando i suddetti cartelloni verranno dismessi, saranno spediti in Abruzzo come rifugi di fortuna antisismici. Andreoli, mi ascolti: se decide di fare qualcosa per questo lieve difetto fisico, e non fa i capricci, i dottori vestiti da clown le daranno poi anche il gelato.
Inoltre, ho dato una rapida scorsa al suo “team”: giovani rampanti che sembrano venditori della Multiple (”Tutta la vita davanti”, Virzì, 2008) e qualche esponente dello zoccolo duro della vecchia destra carpigiana che di fianco alla sua faccia (un po’ troppo) pulita mi fanno venire in mente il video di “Thriller”.
A chiunque verrà eletto Sindaco, però, vorrei elevare una supplica dal profondo del mio senso estetico: per favore, togliete la statua del carpigiano in mutande Dorando Pietri.

 

 
 
 
 
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