BARFLY
11.2.2010

Sarà la crisi, sarà che fa un freddo boia, ma nelle ultime settimane ho messo il naso fuori di casa davvero poco.
In verità, appena dopo la primissima nevicata mi sono scafandrata alla Amundsen e, nottetempo, mi sono incamminata verso la Piazza Martiri con la macchina fotografica, pensando di fare una figata pazzesca, assaporando il gusto di raccontarla in futuro, magari di vincere qualche concorso fotografico, quantomeno venire pubblicata su FB da un sedicente scriba che si diletta con la Carpi Glamour (ma com’è che non compaio in nessuna?? Me tapina!). ..peccato che altri 500 carpigiani avessero avuto la mia stessa idea e che ci siamo trovati tutti come Fantozzi alla battuta di caccia in tre metri quadri.
Dicevo, quindi, che è stato molto piacevole rintanarsi in casa con il frigo pieno e dimenticarsi di “fuori”. Dopo un po’, per fortuna, la consuetudine ha avuto la meglio sulla pigrizia, e sabato scorso ho ripreso a fare le mie passeggiate in centro, in cerca di saldi dei saldi dei saldi.. senza pensare che anche qui sarei stata in buona e soprattutto fitta compagnia..
Il primo incontro sotto ai portici, infatti, è stato con due ex compagne delle medie. Una vive tra Carpi e il mondo sulle navi da crociera, l’altra vive tra Carpi e Rolo, dove vive col moroso, e alle spigolature del carattere ha aggiunto quelle tipiche reggiane. Ci salutiamo con baci e abbracci, studiandoci reciprocamente in cerca di qualche nuovo rodello dall’ultima volta che ci siamo viste (un paio d’anni, direi), ciozziamo un po’, facendo la lista dei morti e dei vivi e vengo invitata a tradimento a un happy hour per giovedì prossimo, assieme ad altri desaparecidos della storica sezione D. Bene, ok, un po’ di remember non fa mai male (ricordarsi di eliminare i carboidrati da subito per essere in forma perfetta e farle rosicare TUTTE!)
Non faccio in tempo a oltrepassare il Bar Roma che mi telefona una Pùpla (a caso): conveniamo che ci siamo un po’ perse di vista ultimamente , ognuna stranita nei suoi scazzi, ed è ora di una gransuarè con aperitivo da struggimento al 14 Gradi. Mica vorremo far pensare di avere messo la testa a posto e che ci siamo date al piccolo punto! Venerdì è fissato,ci siamo davvero tutte, anche la Puplà (accento sulla “a” finale, questa) che viene dritta da Lione dove sta facendo uno stage formativo (leggi: lavora gratis in cambio di vitto e alloggio e qualche manata sulle terga dal “Dott ing cav gran figl de mignot” del suo ricercatore/amante). Va bene, direi di riuscirci e, meraviglia delle meraviglie, ne ho davvero voglia!
All’altezza della catena quasi mi scontro con i Tre Moschettieri, storici compagni di banco del Liceo (sesso non pervenuto, ma è bello così..). La cena ufficiale della classe è stata fatta da poco, ma a noi manca un momento tra di noi per parlare e sparlare in totale tranquillità.. abbiamo sempre fatto pane per i nostri denti in classe, e ci meritiamo una rimpatriata più intima.. concordiamo per una sera tranquilla, lunedì, in un posto non troppo glamour dove bevi tre e paghi due!!!!
All’Oviesse mi si affianca in fila una delle ragazze del corso di Pilates, che sto palesemente scabottando da tempo ormai… però tra di noi ci siamo davvero affiatate, sono ragazze carine con cui è sempre bello stare in compagnia.. decidiamo che è ora di fare una cena, e dopo una decina di contrattazioni, riusciamo ad incastrarci proprio questo martedì per una maialata di tigelle e Lambrusco (con gran finale di tigelle alla nutella e burro d’arachidi). Vabbè.
Riesco ad arrivare fino a Tezenis senza fermarmi con nessun altro (saluti al volo e di sfuggita fingendo di essere molto impegnata in una conversazione telefonica importantissima), ma non posso esimermi dal salutare la mia ex collega con cui ho condiviso 8 anni di schiavitù dietro a una scrivania, sotto il giogo perverso del titolare schizofrenico. Pur non avendo mai avuto contatti fisici al di là del bacio natalizio di prassi, né esserci mai granchè frequentate al di fuori del lavoro, io e lei sappiamo. Solo noi possiamo capire perché quando squilla il telefono e vediamo ancora un numero che lontanamente somigli a quello del vecchio ufficio, veniamo colte da delirium tremens e convulsioni epilettiche. Nessuno ha mai davvero capito la natura di questa sottomissione che alla fine aveva sfiorato al Sindrome di Stoccolma. E’ quindi doveroso rivedersi e confermarsi che certe cose sono successe davvero.. confrontiamo le agende Iphone e Blackberry e miracolosamente entrambe abbiamo il mercoledì ancora libero.. segno del destino? Scherzo del destino? Casualità?
Fatto sta che non venivo in Piazza da 15 giorni, e in una vasca scarsa ho battuto il record di Harry Chinaski.
Più che Carpi Glamour, se va avanti così mi ritrovo su FB a fianco di Fumagalli.

 

 
 
 
 
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