OEL NGATI KAMEIE
18.2.2010

Ero più che prevenuta.
Se ne parlava troppo e da troppo tempo.
Era già uscito il videogioco e, per esperienza, di solito questo non è un gran bel segnale.
Ogni ora Sky Cinema proponeva il super mega speciale dello speciale del dietro le quinte, corredato di interviste ai protagonisti. Persino su Discovery Channel mi sono imbattuta nel “making of”.
Insomma.
Che due palle!
Non so voi, ma io al 10 dicembre non ne potevo già più, e nel mio schema mentale avevo un sacco di motivi (sono la regina degli elenchi puntati):
UNO: l’Avatar è un concetto che assimilo al genere “Second life”, quindi mi sa di finto e costruito e soprattutto irreale. E poi avevo appena visto il “Mondo dei replicanti” che mi aveva lasciato molto tiepida..
DUE:  a me quei bagagli alti tre metri, con gli occhi gialli, i denti appuntiti, il naso largo e piatto da Inca, la coda e le branchie da anfibio non ispiravano né simpatia né tantomeno libidine (e l’analogia con un pillolone di Viagra restava sospesa nei meandri del mio sarcasmo).
TRE: tutto questo gran parlare del messaggio pacifista ed ecologista del film non faceva che acuire il mio ego guerrafondaio e OGM-friendly (che ogni tanto salta fuori).
QUATTRO: chi osa chiamare PANDORA un pianetino senza neanche un centro commerciale?
CINQUE: sono una arvèrsa, e volevo disperatamente trovare qualcosa che non andasse in AVATAR per non omologarmi con l’universale opinione che fosse un capolavoro.
Qualunque fosse la mia opinione, però, il mio sconfinato amore per il cinema mi imponeva di non scartarlo a priori e di vederlo, seppure diffidente e prevenuta.
Bè.
I grandi possono sbagliare.
I migliori ammettono quando si sbagliano.
Quindi io devo essere il meglio del meglio del meglio, perché ammetto sconfitta che il mio fiuto da cinefila ha toppato di brutto.
Ho passato quasi tre ore con il naso per aria, la bocca aperta modello bambola gonfiabile, e lo sguardo da ebete (per fortuna ben nascosto dagli occhialini del 3D).
Ho pianto e mi sono emozionata nelle scene più drammatiche ed intense e.. (udite udite) mi sono sentita pericolosamente attratta da Jake Sully versione Viagra. (Mai come Spock però..)
Questo ha portato a uno shopping sfrenato di t shirt e merchandising vari (non è un caso che, in occasione del lancio di “Star Wars”, l’unico compenso che Lucas accettò fu sui proventi dei gadget.. sospetto che Cameron abbia fatto lo stesso..), e sto lentamente imparando qualche parola di Na’vi assieme a una community di circa 3000 iscritti fanatici come me.
Adesso, se dico “io ti vedo”, non è perché finalmente alle 7 del mattino mi metto le lenti a contatto ed esco dal mio mondo notturno miope e sonnolento.
E’ perché io divento consapevole di ciò che sei ed entro in totale e perfetta sintonia col tuo essere senza sopraffarti ma unendomi a te. (Oddio, mi sembra “cara ti amo”!!!by Elio)
Che dire?
Che per fortuna sono facile vittima di questi grandi momenti panteistici mediatici ma che poi alla fine mi sveglio, ben in tempo per notare le troppe analogie con Mission, Indipendence Day, 2012 e questi polpettoni americani dove le circostanze attenuanti non esistono perché i buoni sono belli, biondi, magri e i cattivi sono grassi, deturpati e senza pietà (ma che mondo noioso sarebbe invece senza Alexis Carrington Colby, Jolanda Pratini e Crudelia De Mon?). Semplicemente, il tutto è stato trasposto in un contesto futuristico e fantasy grazie al quale per un po’ ci si sente davvero immersi in un mondo a parte che ci piacerebbe visitare (senza dover però cavalcare quelle strane creature nasute).
Passato il momento di esaltazione, ho avuto la sensazione di avere già visto da un’altra parte gli scenari favolosi, le ambientazioni da sogno e i colori sapientemente accostati: chi ha anche solo visto, senza giocarci, un capitolo della saga di Myst, mi può capire al volo. Gli altri possono cercarlo su Google e mi daranno ragione.
Grazie al Cielo sono rinsavita giusto prima di provare una connessione capelli/coda col mio gatto rischiando seriamente di ritrovarmi a raspare in una cassettina di sabbia agglomerante.
E comunque, alla fine mi resta un po’ di amaro in bocca, perché non è proprio facile come sembra entrare in una specie di lettino abbronzante, dormire, e nel frattempo diventare una gnoccona alta tre metri, flessibile come un giunco, agile come una gazzella, con la circonferenza cosce pari a quella del mio polso.. (sarà per questo che al Tiki Sun vedo molta più gente di prima?)
Oppure, ammettendo che fosse anche facile e possibile, ci si sveglia sempre come si è, cosa ancora più difficile da mandare giù certe mattine..
E poi dove lo trovo su Pandora un Tezenis?

 

 
 
 
 
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